ideazione e regia di Alfonso Santagata
con Alfonso Santagata, Chiara Di Stefano, Massimiliano Poli, Tommaso Taddei
luci Antonella Colella
Il mondo di Esterniscespiriani si trasforma in quello di Calibano l’affarista.
Il luogo è ancora un cimitero, ma un cimitero pieno di vita e di vite e di conflitti, amari e asprigni come dolci e passionali.
Troveremo stavolta che assieme alle figure scespiriane assurgeranno all’evidenza fantasmi e suggestioni pasoliniane. Accattone e Iago invecchiati e ulteriormente incattiviti. La tragedia è trascorsa. La vita riprende la sua pulsione obbligata.
Calibano, il dirigente responsabile, è totalmente preso dalla sua recente avventura di novello imprenditore. Non è solo gestore di cimiteri, ma anche ricercato edificatore, restauratore, di questi avendone cura e profondo rispetto. Vita e lavoro sono tutt’uno e le sue capacità sono contese e ricercate. Il nostro tempo vede il sacro tendere a scomparire.
Gli uomini disprezzeranno non solo la vita ma anche la morte e le sue vittime. Un gesto perentorio di compassione e pìetas ne ribalterà l’esito finale.