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Presentazione
Da molti anni incontro attori: i seminari sono l’occasione per entrare in relazione con energie umane e concezioni del mondo diverse, con individui che affrontano percorsi della propria memoria inseguendo ombre di creature destinate al teatro.
In teatro è necessario far circolare mondi e tensioni differenti, nella prospettiva, forse utopica, di rifondare un nuovo pubblico, una nuova sensibilità. L’evento teatrale è l’unico accadimento artistico in grado di coinvolgere attori e spettatori in un medesimo processo, in uno spazio e tempo reali.
Il mio lavoro teatrale si fonda sui sentimenti sovrani: la follia, l’amore, l’odio, la gelosia, la guerra sono grandi elementi drammatici, densi di segni indecifrabili e affascinanti, capaci di provocare l’energia inconscia e oscura che ognuno ha dentro di sé; energia indispensabile per chi agisce e si mostra sera dopo sera su un palcoscenico.
Continuo a pensare al teatro come a un’arena di scontro e d’incontro, e non come a un luogo riappacificato col mondo.
Il lavoro laboratoriale indagherà l’esperienza emotiva e la memoria degli attori. Il mio compito consisterà nel provocare situazioni drammatiche da osservare con “occhio schizofrenico” (esterno e interno) per suggerire e moltiplicare le direzioni; tuttavia è l’attore che, sostenendo la creazione di una partitura sul proprio corpo, diventa autore di se stesso: dei propri sentimenti e del proprio teatro. In questo senso il mio lavoro di autore e regista è sempre quello di “scrittura sul corpo dell’attore”.
Alfonso Santagata