da: Alfred Harry
ideazione e regia: Alfonso Santagata
con: Giuseppe Battiston, Chiara Di Stefano, Daria Panettieri, Alfonso Santagata, Massimiliano Speziani
scenografia e costumi: Adriano Miliani, Marina Vichniakova
assistente alla regia: Chiara Senesi
La partenza, la tentazione è Jarry con la sua vita alterata e la sua creatura Ubu. Siamo partiti da Ubu Re ma siamo andati via.
Ubu ‘U Pazz è una riscrittura totale, direi quasi un’invenzione, credo che gli Ubu esistessero ancora prima di Jarry, anzi che sono sempre esistiti da quando è nato l’ essere umano.
Jarry è riuscito in un modo quasi alchemico a far convivere nella sua creatura l’idiozia innocente e la crudeltà più efferata che gli esseri umani possono avere.
Una maschera eccessiva e selvaggia, attuale e senza tempo, una marionetta ignobile, che ricorda e sbalordisce gli esseri umani, disposto a tutto a trucidare nobili e contadini, per lo stesso sentimento, corona, oro e soldi, per questo motivo ricorda il carattere mostruosamente totalitario delle dittature di oggi.
Jarry parla di Ubu come una creatura che ha sguinzagliato sul palcoscenico; ignobile come molti esseri umani, un’invenzione totale provocata dagli stessi esseri umani. Gli Ubu sono sempre esistiti e forse esisteranno sempre, hanno contagiato gli esseri umani e si sono moltiplicati su tutta la terra e rivendicano la loro etnia.
Il loro unico sentimento è il potere non per governare, ma per fare razzia di tutto. Il nostro tentativo è quello di cogliere il mondo dell’autore e della creatura UBU, unica e inaudita – effimera ma vera – .
Alfonso Santagata